Lo Spiedino georgiano

Lo Spiedino georgiano

Ciao da Luca,

Giovedì 14 Luglio arriva una carne cucinata in modo particolare, uno spiedo da mezzo kg di maiale marinato.

Si tratta dello Mtsvadi, tipica preparazione caucasica, in particolare Georgiana, che prevede la marinatura della carne per ben 2 giorni con limone, alloro e cipolla.

Una ricetta semplice, che al solito esalta la materia prima, questo il motivo per il quale ho pensato di proportela.

A dire la verità, l’idea mi è venuta per un altro motivo.

L’altra sera mi è capitato di assaggiare, pasteggiando carne arrosto, un vino rosso che mi è particolarmente piaciuto: Shumi Saperavi Rkatsiteli rosso.

Questo vino è fatto appunto con uva Rkatsiteli, un antichissimo vitigno autoctono che pare abbia avuto origine nelle montagne del Caucaso, al confine tra l’Armenia e la Turchia.

Il Rkatsiteli è un vitigno a bacca bianca ed è da secoli uno dei vitigni più coltivati al mondo, anche se in Italia non è molto conosciuto.

Avendone apprezzato il gusto morbido ed il profumo particolare, mi sono guardato bene l’etichetta che, mostrando i caratteri alfabetici Georgiani, mi ha sorpreso.

Eh già perché noi Italiani, ben abituati dalla nostra tradizione vinicola, di norma consideriamo adeguati solamente i vini della nostra nazione, o tutt’al più i vini francesi.

Già quando si parla di vino spagnolo o tedesco iniziamo a storcere il naso, non ne parliamo poi dei vini australiani o californiani.

Ovviamente ti parlo del sentore del conoscitore medio, non certo di sommelier esperti che studiano e conoscono i vini in maniera approfondita.

Anche io mi considero un conoscitore medio, e la mia voglia di farti assaggiare il Saperavi nasce solamente dalla sensazione che ho provato quando l’ho assaggiato, nasce semplicemente dal “mi è piaciuto questo vino”.

Partito dal vino, ho studiato qualche ricetta Georgiana che potesse essere un giusto abbinamento, così mi sono imbattuto nell’associazione Vazi, che promuove la cultura e le tradizioni Georgiane in Italia, o meglio a Napoli.

Ebbene, la coltura della vite e le tradizioni vitivinicole sono profondamente  radicate in questo paese cristiano, dalla forte identità nazionale, con caratteristiche culturali simili alle nostre più di quanto si possa immaginare ad un primo sguardo.

Fondata da Tamara, l’associazione Vazi mi ha aiutato ad identificare ed abbinare le giuste ricette ed ho quindi pensato di farle provare anche a te.

Ecco quindi che cosa ti propongo giovedì:

  • Nigvziani Badrijani, che scritto così sembra chissà quale ricetta complicata. Invece si tratta semplicemente di una melanzana fritta, in maniera totalmente identica a come friggi la melanzana quando fai la parmigiana. Questa melanzana fritta viene arrotolata intorno ad una crema compatta di noci e spezie che, a mio avviso, si sposa perfettamente con la melanzana, donandoti un boccone dal sapore molto pieno e rotondo, davvero appagante. Per questa serata abbiamo pensato ad una porzione da 5 melanzane, ottima come antipasto (EUR 12).
  • Khinkali, ravioli di acqua e farina ripieni di carne macinata, coriandolo e prezzemolo e accompagnati da salsa di pomodoro leggermente piccante (EUR 13).
  • Mtsvadi, che è lo spiedino di carne di cui ti parlavo all’inizio: mezzo kg di carne di maiale (il maiale che trovi sempre da Meatin, la materia prima è sempre quella) marinato in limone e alloro e messo alla brace, accompagnato da lobio (crema di fagioli con prezzemolo e menta, molto fresca) e pamidvris satsebeli, altra salsina di pomodoro (EUR 16)

Per quanto riguarda il vino, potrai gustare lo Shumi Saperavi Rkatsiteli rosso in bottiglia (EUR 24) oppure al calice (EUR 6).

Ecco fatto, questo è il menu.

I nomi risuonano sicuramente strani per le nostre orecchie, ma ti assicuro che il gusto risulterà particolarmente amico del tuo palato.

E’ il momento di provare qualcosa di nuovo, clicca qui per prenotare il tuo tavolo o la tua consegna a domicilio.

Ti aspetto.

Luca

(c)Meatin

Via Timavo, 27

(Angolo Corso Europa)

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